Montegrotto Terme, Area archeologica
domenica 01 ottobre
17:00
Orario: 17-21 (ultimo ingresso 20:30)
Intervista alla prof. Monica Salvadori (Università di Padova), autrice del libro “Horti picti. Forme e significato del giardino dipinto nella pittura romana” (Padova University Press, 2017)
Evento a cura di Marianna Bressan (MiBACT)*, Chiara Destro e Tiziana Privitera (Associazione Lapis)
*ufficio di riferimento: Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e per le province di Belluno, Padova e Treviso
Concept
Le ville d’otium di età romana, con i loro vasti giardini piantumati di essenze floreali ed arboree, rappresentano luogo d’elezione in cui la natura veniva addomesticata per il piacere e l’agio dei proprietari. Il giardino come luogo di ricreazione e riposo era talmente amato da divenire, nel corso della prima età imperiale, un tema prediletto per le pitture interne agli ambienti residenziali delle ville stesse, così da creare l’illusione di osmosi tra dentro e fuori. L’esempio più illustre e famoso delle pitture di ars topiaria (questo il nome dell’arte del giardinaggio) è senz’altro la villa di Livia a Prima Porta, dopo distante da Roma, dove la moglie dell’imperatore Augusto disponeva di una splendida sala sotterranea affrescata con pitture realistiche di un giardino lussureggiante.
A Montegrotto Terme si conservano i resti di una villa d’otium dalle caratteristiche fuori dal comune rispetto al contesto: essa, per dimensioni, articolazione architettonica, decorazione e arredo nulla aveva da invidiare alle consorelle edificate in centro Italia nello stesso periodo, gli inizi del I secolo d.C.
Gli scavi, condotti dall’Università di Padova tra 2001 e 2012, hanno portato in luce, oltre ai resti delle strutture edilizie della villa, ora ben valorizzate nell’area archeologica che ne porta il nome, anche decine di migliaia di frammenti delle pitture che dovevano decorarne le stanze. Molti frammenti testimoniano che la pittura di giardino venne accolta anche qui e la scelta non stupisce, considerando che una delle cifre più caratteristiche di questa villa è la presenza di almeno due ampi spazi scoperti, che ospitavano giardini e giochi d’acqua.
L’idea dunque è quella di offrire una visita accompagnata che ripercorra le vicende della villa a partire dai suoi giardini e mostrare i frammenti di affresco dipinto con scene di giardino che la villa stessa decoravano e che, ritrovati con gli scavi archeologici, non sono ancora esposti al pubblico.
A corollario della visita, si offre un secondo appuntamento, durante il quale verrà intervistata la prof. Monica Salvadori, esperta di pittura romana e recente autrice di un saggio proprio sulle pitture di giardino