Virginia Baradel è critica e storica dell’arte del Novecento. Ha collaborato con varie istituzioni veneziane e padovane, in particolare con la Fondazione Scientifica Querini Stampalia e i Musei Civici di Padova. Ha condotto studi e curato mostre su vari temi del Novecento: dal “Premio Marzotto di Pittura 1954-1968”, ad “Artisti ed arazzi del ’900”, a “La grande svolta. Viaggio in Italia negli anni Sessanta”, a “Novecento privato. Arte italiana con vista su Padova”, dove ha presentato pittori e scultori coinvolti nel cantiere universitario novecentista. Numerosi gli artisti di cui si è occupata con progetti mirati: da Felice Carena, a Italo Valenti, a Giulio Paolini. Si è interessata in modo particolare all’arte padovana del secolo scorso: suoi i contributi sulla pittura a Padova nei volumi della collana Electa “La pittura nel Veneto. Il Novecento”. Gli studi sul primo Novecento hanno fornito nuove conoscenze sugli anni patavini di Umberto Boccioni, Ugo Valeri e Felice Casorati. Ha collaborato con le riviste «Tema celeste», «Op. Cit.» e «Venezia Arti». Collabora alla pagina di cultura dei Quotidiani Finegil Gruppo Espresso. Per Il Poligrafo ha curato Boccioni Atto Primo. Pene dell’anima e la vocazione giovanile per la scrittura (2017).

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