E’una magia che si ripete ogni anno la Fiera delle Parole, dove il dialogo fra gli autori e i lettori o potenziali lettori è diretto, senza filtri, “intimo”, quasi “familiare”. Spesso alle storie raccontate sulle pagine dei libri si affiancano le storie personalissime dei loro autori.
Ogni anno di più, le sale piene, l’entusiasmo e l’affetto suscitato dalla Fiera – che raccolgo in mille modi – è lì a testimoniare che l’interesse per la lettura e l’arte in generale è ancora viva. Un interesse che nel nostro piccolo cerchiamo di coltivare, anche a partire dagli incontri con le scuole, che nel nostro progetto artistico non sono una proposta di serie B, ma un momento centrale.
Mai come quest’anno il Festival è un progetto corale e mentre riprende l’esperienza interrotta a Padova dopo lo stop dell’anno scorso, fa tesoro anche dell’esperienza alle Terme del 2016. Tiene insieme Comuni diversi, esplora nuovi linguaggi, arriva alle Terme e nel cuore della città così come nelle librerie di periferia e nel territorio della cintura urbana. La presenza così numerosa dei partner presenti, ne è la testimonianza.
Come tutti i progetti “di squadra” chiede un surplus di impegno e di fatica, ma sono convinta porterà a ottimi risultati
23 giorni, oltre 200 incontri: il programma di quest’anno è davvero significativo e propone un percorso ideale dalle Terme a Padova, in continuità.
Ci saranno i grandi nomi del panorama culturale nazionale, le voci emergenti e autori internazionali di grande interesse.
Fra i punti di forza della Fiera delle Parole, la capacità di “tenere insieme” i grandi editori e gli indipendenti, ma anche di catalizzare l’attenzione di un pubblico di lettori affezionati e di persone che si avvicinano per la prima volta al mondo della letteratura
L’ampiezza della rete delle collaborazioni di quest’anno è la migliore premessa per un’ulteriore crescita qualitativa – e in termini di indotto – della proposta nelle prossime edizioni…
Bruna Coscia
Direttore artistico de La Fiera delle Parole